Riceviamo dallavvocato Alessandro Marcucci e pubblichiamo: Contestiamo laffermazione contenuta nellarticolo secondo cui Giuliano Palozzi fu picchiato a morte da Franco Lollobrigida, pusher che pretendeva 25 euro indietro per una bustina di cocaina non saldata, nonch? il successivo passaggio: Ora lo spacciatore violento ? morto, per mano proprio del padre. Franco Lollobrigida (sempre professatosi incolpevole delle lesioni provocate a Giuliano Palozzi) era stato assolto in primo grado e, al momento del decesso, non era ancora intervenuta alcuna sentenza irrevocabile che ne accertasse in via definitiva la responsabilit? per la tragica vicenda che port? alla morte di Giuliano Palozzi. Si precisa, poi, come lincontro tra Franco Lollobrigida e Giuliano Palozzi, avvenuto in data 27 gennaio 2020, si verificava in quanto, nel corso della stessa giornata, il Lollobrigida aveva consegnato al Palozzi la somma di 25 euro per lacquisto di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che il Palozzi si era impegnato a consegnare al primo nella stessa serata. Ne deriva, pertanto, che non era Lollobrigida a detenere la sostanza stupefacente n? ad agire da pusher, posto che nella circostanza, il medesimo risultava essere lacquirente della sostanza. Ma ancora, nel riportare quello che il giornalista definisce essere il curriculum del Lollobrigida, si legge testualmente: Carcere per droga, una fidanzata da cui ha avuto una bimba, buttata in un burrone. Si precisa come il Lollobrigida non sia mai stato detenuto per fatti inerenti al traffico o alla detenzione illecita di sostanze stupefacenti, ne abbia mai subito condanne, n? tanto meno ? mai stato sottoposto a processi per violazione della legge sugli stupefacenti. Quanto, poi, allaffermazione secondo cui il Lollobrigida avrebbe avuto una figlia da una ex compagna che avrebbe maltrattato, si evidenzia come essa sia del tutto infondata. Quanto allulteriore grave accusa secondo cui il Lollobrigida avrebbe buttato la fidanzata in un burrone, si precisa che, pur non volendosi in alcun modo giustificare eventuali condotte lesive poste in essere nei confronti dellex compagna condotte per le quali ? intervenuta una sentenza di condanna divenuta irrevocabile, emessa dal Tribunale Ordinario di Velletri, e la cui pena ? stata interamente espiata dal medesimo i fatti reali dicono che , durante unaccesa discussione maturata nellambito di un legame sentimentale tuttaltro che sereno e contraddistinto da una marcata conflittualit? reciproca , ? vero che la donna veniva spinta, ma non certo in un burrone, bens? in quello che la stessa persona offesa riferiva essere un buco nel terreno. Dopo laccaduto, fu proprio lo stesso Lollobrigida ad aiutarla a rialzarsi. Il messaggio che il Lollobrigida avrebbe inviato al fratello di Giuliano Palozzi non era: E quel messaggio inviato al fratello di Giuliano: Vieni a prenderlo, lho pistato per bene, ? grave, ma effettivamente: Chiamalo xk ha preso una sventola xk mi ha puntato una pistola oltre tutto. Il comportamento di Lollobrigida non ? riconducibile a quello di un violento spacciatore o di un soggetto animato da intenti aggressivi, bens? di una persona che ha reagito a una situazione di pericolo percepito. Lollobrigida ha trascorso oltre dieci mesi in custodia cautelare intramuraria, e non otto, oltre a un successivo periodo di sottoposizione a regime cautelare domiciliare, per un fatto la cui responsabilit?, alla data del tragico assassinio era ancora sub iudice. La famiglia Lollobrigida ha diritto di vivere il proprio dolore senza che a ci? si aggiunga ulteriore sofferenza nel vedere infangata limmagine del proprio congiunto.